GIOCO DI TANDEM TRA CREATIVITÀ E RIGORE
Dal progettare al costruire, non esiste un percorso netto, diciamo matematicamente lineare. Un progetto bello su carta deve essere poi tradotto in qualcosa che sia esteticamente funzionale nella realtà. Quindi, se la progettazione è l’interpretazione di ciò che piace e appaga l’altro, mettendo in dialogo la persona con l’ambiente che lo vivrà, il costruire è il migliorare rigorosamente quella relazione tra uomo ed ambiente, rendendola non soltanto esteticamente bella ma anche funzionale. È questo il gioco di tandem che si è creato in MASA bulding lab tra Manuela Magni, progettista partner, e Gilberto Rota, building advisor, nella realizzazione dell’opera edilizia di Attilio che ce ne racconta la genesi in questa intervista.
Qual era il tuo obiettivo finale nel veder realizzata la casa?
Volevo un’abitazione che fosse per sempre, tecnologica, luminosa e che, se un domani avessi deciso di venderla, non avrei avuto problemi. Insomma volevo una casa che fosse anche di mercato. Inoltre in quel periodo io e mia moglie desideravamo avere dei figli, quindi immaginavamo il nostro futuro come famiglia, non più come coppia, e questo ci ha permesso di orientare ogni nostra scelta verso soluzioni assolutamente funzionali, semplici da vivere e altrettanto accoglienti.
E in cosa MASA building lab è riuscita a interpretare ciò che desideravi?
Prima di tutto nel rispettare il disegno tecnico accordato, pur aggiungendo valore a quello che si potrebbe definire un pezzo di carta attraverso soluzioni tecniche e architettoniche che lo migliorassero strada facendo. Faccio un esempio pratico, se nel progetto c’è un muro e, realizzando le pareti perimetrali, ti rendi conto che quel muro non ha una funzionalità concreta o che al contrario in un ambiente molto grande è necessario creare una situazione, ad esempio con materiali di rottura che definiscano meglio lo spazio, è necessario essere consigliati come farebbe il buon padre di famiglia. Ed è proprio quello che è successo nel nostro caso. In origine infatti volevamo creare una parete divisoria a mezza altezza che separasse la zona soggiorno da quella del salotto. Tuttavia questa soluzione rischiava di ridurre moltissimo la profondità della sala, così abbiamo optato per una soluzione strutturale differente che al contrario ci ha permesso di guadagnare quasi 30 metri di prospettiva seduti dal divano, arrivando a vedere la piscina esterna. Questo è un esempio per far capire come le soluzioni sono variate e si sono adattate durante la costruzione dell’abitazione. In tal senso mi rendo conto che MASA è stato un partner molto attento, sia nell’affiancamento dello sviluppo del progetto che nella traduzione di quel progetto nella sua concretezza per migliorare e non solo eseguire l’idea iniziale.
Da un punto di vista costruttivo, quali sono state le skills messe in campo da MASA?
Direi che si riassumono certamente con le grandi capacità di Gilberto Rota, ovvero la costanza dell’attenzione da ogni punto di vista del manufatto in sé. Costanza nel senso che, per ogni passo fatto, valuto e verifico prima di fare il passo successivo, sia quello che ho appena compiuto ma anche quello che andrò a fare. Anche in questo caso faccio un esempio, quando abbiamo scavato, ci siamo resi conto che sotto il metro e mezzo il terreno di mia proprietà, su cui stavamo edificando, era particolarmente argilloso, il che vuol dire acqua. A quel punto Gilberto ha consigliato di fermarci per informare tutti i professionisti coinvolti e di investire un paio di giorni per fare uno studio di fattibilità in riferimento ai cementi armati, all’esecuzione di un’ulteriore guaina di impermeabilizzazione della platea di fondazione e alla realizzazione di un pozzo di raccolta dell’acqua. Questo vuol dire che faccio un passo e prima di procedere verifico le migliori condizioni per mettere un piede davanti all’altro. E devo riconoscere che questo è l’approccio esclusivo di Gilberto, che vuol dire da un lato avere coscienza di quello che si sta facendo e soprattutto prevenire un problema successivo. Magari per alcuni quei due giorni investiti sarebbero sembrati una perdita di tempo e denaro, ma per me si è tradotto in un’azione preventiva per risolvere un danno che, se si fosse verificato, avrebbe creato un impatto notevolmente superiore, ovvero costruire su un terreno argilloso.